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Hollywood non è soltanto la capitale del cinema ma, per qualche strana ragione, anche il luogo che personaggi infidi e perversi hanno scelto come loro domicilio ideale. E poiché nessun’altra città è ambigua come questo scintillante quartiere di Los Angeles, la cronaca che coinvolge le stelle del grande schermo è un susseguirsi di morti e di eventi misteriosi. Furono davvero i barbiturici a uccidere Marilyn Monroe nella sua villa a Brentwood? E cosa accadde esattamente a casa di Lana Turner quel maledetto 4 aprile del 1958, il giorno della morte del boss Johnny Stompanato? Il mistero rimane e quando non c’è restano le acque torbide. Le stesse in cui sguazzavano pericolosamente la “Dalia Nera” Elizabeth Short o il primo Superman televisivo, George Reeves, entrambi scomparsi in circostanze sospette nel 1947 e nel 1959. Andando più avanti nel tempo, le domande inquietanti rimangono: Charles Manson ha massacrato Sharon Tate e i suoi amici per vendetta o perché era strafatto di lsd? E più in generale: quante e quali sono le ombre oscure che gravano sulle stelle del cinema americano? La storia della città dei sogni assomiglia a un bollettino di guerra: piccoli e grandi casi di nera che hanno trovato terreno fertile nel sottobosco proliferato all’ombra dei riflettori, per poi diventare leggenda o cadere nel dimenticatoio. Una vicenda di attori e starlette, manager e mafiosi, veleni e pistole. Pagine e pagine di rapporti di polizia, rotocalchi e reportage che, insieme alle testimonianze di film, letteratura e diretti protagonisti, mettono a nudo l’altra faccia della vita delle stelle: un romanzo rosa, il cui finale spesso è un noir criminale. Non un film, ma una storia vera.