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Esaurito
È strano parlarne in questi termini, ma qualcuno col Festival Beat ci è cresciuto. Alcuni dei suoi frequentatori, ai tempi della prima edizione, erano ancora in fasce. Non c’era internet e i cellulari erano grandi come caldaie: una vita fa.
Il Festival Beat compie 19 anni ma non li dimostra. È sempre stata la sua forza, quella di anteporre l’entusiasmo al mestiere, scelta che l’ha preservato dall’invecchiamento precoce e dalla routine.
Chi si ricorda la prima edizione, quando nel cortile assolato di quella piccola palestra di Castel San Giovanni i Mofos aprivano ufficialmente il Festival? Era il 27 giugno del 1993 e forse nessuno in quel momento immaginava che negli anni centinaia di gruppi si sarebbero avvicendati su quel palco, grandi e piccoli, miti e meteore, pezzi di storia e bands nate e scomparse nell’arco di una stagione. E nessuno (questa volta senza “forse”) immaginava che ci saremmo ritrovati, tanti anni dopo, a festeggiare il compleanno di una manifestazione nata giovane e rimasta tale. Lo facciamo con un libro che raccoglie i ricordi di chi l’ha fatta crescere e con immagini che raccontano più di mille parole quello che è stato e continua ad essere il Festival Beat: un appuntamento imperdibile per chi ama la musica sixties di ieri e di oggi, da 19 anni a questa parte.
18 edizioni, 188 gruppi, 225 concerti: queste le cifre, eclatanti ma un po’ fredde. Poi però c’è il resto, ovvero 18 anni di passione per la musica sixties e per un raduno annuale il cui significato travalica i contenuti tecnici. Il successo del Festival Beat è la risposta concreta a chi si ostina a liquidare come revivalisti i fans dei Sonics e dei Gravedigger Five. Poverini, non sanno cosa si perdono…
160 pagine + 32 pagine di foto a colori