Sono passati più o meno 10 anni da quando il fenomeno “Hong Kong” cominciò lentamente ad affacciarsi nel nostro Paese dopo aver conquistato la Terra d’Albione e pochi ma fedeli appassionati sparsi in giro per il mondo. 10 anni durante i quali sono accadute molte cose, prima fra tutte il ritorno dell’ex colonia inglese alla Madre Patria, la Cina. Un passaggio molto temuto all’epoca, ma che di fatto non ha segnato la fine di una vitalissima cinematografia, come si temeva, ma un nuovo inizio, improntato a strategie produttive diversificate. Un’ulteriore spinta è giunta dagli Stati Uniti, dove già da anni il cinema di Hong Kong aveva i suoi fanatici cultori, fuori e dentro l’industria cinematografica. I successi di film come La tigre e il dragone e Hero e la diffusione del nuovo supporto digitale, hanno dato il via libera all’esportazione massiccia di pellicole di Hong Kong, fino a pochi anni fa affidata solo alla limitata distribuzione delle Chinatown di tutto il mondo. Eppure, nonostante tutto, il cinema di Hong Kong è ancora ampiamente sconosciuto nelle sue infinite sfaccettature, eccezion fatta per la produzione più nota di John Woo e quella più recente di Wong Kar-wai. Ma al di là dei pochissimi titoli che sono riusciti a passare attraverso la cortina della miopia della distribuzione e dei veti dell’etnocentrismo, vive un intero universo di generi che s’intrecciano e si contaminano come in un nessun altra parte del mondo. Le 850 schede di questo volume, ricche di dettagli, informazioni, annotazioni critiche e tante curiosità, intendono offrire al lettore un’idea della vitalità e delle peculiarità della produzione hongkonghese degli ultimi venticinque anni.
850 schede, 466 pagine!
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