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Le mode, le oscillazioni del gusto, l’attualità, sono tre perni su cui ruota il cinema di Vadim, un cinema estetizzante che ha fatto scalpore e creato tendenze. Et Dieu…créa la femme preannuncia gli anni della liberazione sessuale, lanciando nell’olimpo delle star internazionali Brigitte Bardot, Barbarella è il film culto della fantascienza sexy, Il sangue e la rosa reinventa il cinema dei vampiri, creando un inedito romanticismo glamour e decadente, Il vizio e la virtù inaugura il binomio Sesso & Nazismo, destinato a essere ripreso da molti altri registi, Il riposo del guerriero è un’amara riflessione sul nichilismo, mentre Relazioni pericolose è la riproposizione in chiave contemporanea delle violenze psicologiche concertate dai nobili settecenteschi del romanzo di Choderlos de Laclos.
Regista colto, capace di eleganti preziosismi, Vadim ha esplorato differenti filoni, dal gotico al noir, misurandosi anche con trasposizioni di grandi classici della letteratura, attualizzando i personaggi di Poe, di Sade, di Schnitzler e di Zola. Ma al contempo è stato un regista molto attento alle trasformazioni epocali legate alle nuove forme di comunicazione: l’opera di Vadim definisce un complesso mediascape, dove il cinema, le cronache giornalistiche, e la vita stessa si confrontano e si influenzano continuamente, rafforzando una poetica originale e al passo con i tempi.
Il libro comprende saggi di Simona Almerini, Vito Attolini, Francesco Brunacci, Chiara Bruno, Giuseppe Cozzolino, Roberto Curti, Elisa Cuter, Giuseppe Fidotta, Fabrizio Fogliato, Claudio Gaetani, Dario pm Geraci, Mario Gerosa, Marco Locatelli, Anton Giulio Mancino, Sara Martin, Andrea Mecacci, Michele Raga, Marcella Rosi, Mariangela Sansone, Sergio Sozzo, Massimiliano Spanu, Aldo Spiniello, Vito Zagarrio, Fabio Zanello.