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Anton Giulio Majano ha firmato alcuni dei grandi capolavori della televisione: ha fatto commuovere gli italiani con La cittadella, li ha coinvolti con le avventure di David Copperfield, li ha visti partecipare ai drammi di E le stelle stanno a guardare. Majano, che si è destreggiato con abilità negli snodi della storia, reinventando il Medioevo della Freccia nera, il senso della decadenza della Mitteleuropa in Due prigionieri, il Settecento del Signore di Ballantrae. In questo libro emerge la duplice natura di Majano, regista versatile che dapprima si dedicò al cinema, firmando una dozzina di film, passando dalla commedia all’horror, e che poi si gettò a capofitto, con entusiasmo, nella nuova avventura della televisione, scrivendone i canoni, definendone le regole, meritandosi l’appellativo del re del teleromanzo. Uomo d’altri tempi, ufficiale di cavalleria, distintosi nella guerra nel deserto, aveva uno straordinario talento nel mettere in luce il talento dei suoi attori, che non di rado conquistarono grazie a lui la celebrità. Arricchiscono questa monografia le testimonianze di Roberto Chevalier, Mariella Fenoglio, Loretta Goggi, Isabella Goldmann, Orso Maria Guerrini, Anna Maria Guarnieri, Giuliana Lojodice, Mita Medici, Edoardo Nevola, Ilaria Occhini, Giuseppe Pambieri. Prefazione di Oreste De Fornari e postfazione della regista Cinzia Th Torrini.
Mario Gerosa (1963), giornalista professionista, nel 1987 ha vinto il Premio Pasinetti-Cinema Nuovo con un saggio sugli attori di Luchino Visconti. Tra i suoi libri, Robert Fuest e l’abominevole Dottor Phibes e Il cinema di Terence Young.