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Ogni sera, in un locale notturno di Parigi, si esibisce con grande successo Joseph Pujol, con il suo numero di “petomania”. Un giorno uno dei figli di Pujol che, insieme ai quattro fratelli forma l’orchestra che accompagna il bizzaro spettacolo, decide di abbandonare il padre, irridendo quelle che lui ritiene “assurde pretese artistiche”, convinto che il genitore non sia altro che un volgare (anche se del tutto speciale) saltimbanco. Pujol, alla ricerca di un violoncellista che sostituisca il figlio, organizza un’audizione, alla quale partecipa una giovane donna dagli occhi tristi che lo riempie di tenerezza: ma, vergognandosi della sua attività, le rifiuta il posto, anche se fa in modo di trovargliene un altro. Presto, però, i due si innamorano, anche se Pujol nasconde a Catherine il suo nome e la sua professione. Quando in seguito ad una protesta di una lega moralista viene sospeso lo spettacolo, i due innamorati partono per Capri. Qui Pujol viene raggiunto dal suo impresario e dall’avvocato, perché si sta per celebrare il processo ed è indispensabile che egli ritorni a Parigi: così abbandona la ragazza, promettendole di ritornare. Il processo, durante il quale Pujol riesce a dimostrare la “fenomenalità” delle sue attitudini di petomane, si risolve in un trionfo, ma il petomane, affrontando le ire del suo impresario, decide di ritirarsi ugualmente dall’attività e sposa Catherine. Ma un giorno, incuriosito da una nuova petomane che furoreggia nel suo locale di un tempo, la sfida pubblicamente; ma questa volta la moglie lo segue e, finalmente, scopre la verità. Pujol fugge, e lo ritroviamo a Le Havre che, semiubriaco, si esibisce in una bettola: qui Catherine lo ritrova, e con il suo amore lo convince a tornare indietro: ricostitutuito il complesso, Pujol torna a trionfare, questa volta con lo spettacolo che ha sempre sognato in un teatro tutto suo; e, al sommo del successo, si esibirà anche all’Eliseo.