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Digitmovies continua ad esplorare il mondo dei cult televisivi pubblicando per la prima volta assoluta completa e in full stereo la OST di Stelvio Cipriani tratta dallo sceneggiato TV in tre puntate �Il fauno di marmo�( Aka �The marbel faun�) tramesso dal 28 settembre al 12 ottobre 1977, diretto da Silverio Blasi ed interpretato da Marina Malfatti nel ruolo di Miriam, un�artista dalla personalit� ambigua, Consuelo Ferrara nella parte di Hilda, giovane ed ingenua artista americana, Donato Placido nel ruolo di Donatello, ragazzo romano di buona famiglia che si innamora ciecamente di Miriam, Orso Maria Guerrini che, oltre ad interpretare Kenyon, � la voce narrante fuori campo. Questo celebre programma TV fu liberamente ispirato dall’omonimo romanzo di Nathaniel Hawthorne (The Marbel Faun). I personaggi principali sono inspiegabilmente perseguitati da una misteriosa entit� che appare loro nelle catacombe romane vestita con un mantello e un cappuccio nero. La storia inizia dal ritrovamento di un anonimo diario dell’Ottocento da parte di Kenyon, in cui sono menzionate le figure di quattro amici simili nell�aspetto a Kenyon, Miriam, Hilda e Donatello, che sembrano essere condannati a rivivere un mistero avvenuto cento anni prima a Roma. All�epoca solo un 45 giri (Vedette VVN 33290) fu pubblicato contenente la canzone �Un sogno a met�� eseguita da Lando Fiorini (reduce qualche anno prima del grande successo di �Cento campane� tratto da un altro cult TV �Il segno del comando�), un motivo romantico, triste e magico con arrangiamento moderno e grande orchestra d�archi arrangiata e diretta dl M� Cipriani, che era la sigla dei Titoli di coda (Tr.21). Per questo CD di lunga durata (73:35) abbiamo potuto usare i master in full stereo della session originale dove appaiono anche solisti eccezionali (secondo i ricordi dello stesso autore) come Franco De Gemini all�armonica e Claudio Simonetti alle tastiere (con cui il compositore ha collaborato anche per le OST di �Solamente nero� e �Un�ombra nell�ombra�). Il commento strumentale alterna atmosfere elettroniche talvolta misteriose ai confini del progressive con l�uso di un ricorrente passaggio di chitarra e flauto come in Tr.2, Tr.4, Tr.5,Tr.7,Tr.8,Tr.10 a suggestive riprese strumentali della canzone come i Titoli di testa (Tr.1), Tr.3, Tr.6, Tr.9 (versione bossa), Tr.12, Tr.15, Tr.17,Tr19. Un recupero e preservazione doverose in onore della Musica di Stelvio Cipriani e della Storia della Televisione Italiana.