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Walerian Borowczyk (1923-2006), polacco, è stato uno degli autori di film d’animazione più originali degli anni ’50 e ’60. Di formazione pittore, grafico e fotografo, esordisce a fianco di Jan Lenica nel 1957, e realizza cortometraggi che rivoluzionano il mondo del disegno animato al pari di quelli di Norman McLaren. Dal 1959 lavora in Francia, realizzando capolavori in stop motion (Renaissance, 1963) e lungometraggi (Théâtre de Monsieur & Madame Kabal, 1967) che suscitano l’entusiasmo di «Positif» e dei «Cahiers du cinéma». Nel 1968, con Goto, l’île d’amour, passa definitivamente al cinema con attori. Nel decennio successivo diventa noto al grande pubblico con film erotici come Contes immoraux (1974) e La Bête (1975). Molti sono sconcertati dal cambio di registro. Ma non c’è alcuna frattura, se si esplora il lato più segreto della creazione di questo artista, che per tutta la vita ha continuato a disegnare, dipingere e fabbricare oggetti surrealisti, riflettendo – non senza un sottile umorismo – sui meccanismi del desiderio. Cérémonie d’amour (1988) conclude coerentemente un’opera dove l’amore per l’immagine si rovescia in iconoclastia, e il culto della bellezza tradisce un senso di perdita.
Questo libro fa luce sull’opera multiforme di un autore all’epoca acclamato anche dalla critica italiana (da Alberto Moravia, tra i tanti), e poi frettolosamente dimenticato, quando l’eros diventava merce di massa fintamente liberata. Accanto a saggi e testimonianze scritti appositamente, raccoglie testi e materiali di difficile reperibilità, e stabilisce una filmografia rigorosa.