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Questa monografia ripercorre la vicenda umana e cinematografica di Claudio Caligari (1948-2015), sceneggiatore e regista piemontese, sbrigativamente etichettato come strenuo seguace del “pasolinismo” ai tempi di Amore tossico (1983), un esordio nel lungometraggio, che fu un vero e proprio tsunami, nel cinema italiano compromissorio e laccato di quel decennio. Intellettuale onnivoro, Caligari in un’esigua ma rigorosa filmografia, il cui epilogo è il postumo Non essere cattivo (2015), ha inseguito nei suoi trentanove anni di carriera la contaminazione fra il documentarismo, il genere poliziesco, la militanza politica e lo spaccato antropologico, senza mai salire in cattedra, ma perseguendo una visione del mondo lucida e spietata, che ha sempre piazzato al centro della messinscena il malessere giovanile del sottoproletariato e dei marginali.
Oltre alla prefazione di Simone Isola, produttore di Non essere cattivo e un’intervista all’attore Emanuel Bevilacqua, il volume contiene saggi di Aurora Auteri, Enrico Lancia, Davide Stanzione, Gordiano Lupi e Fabio Zanello.
Fabio Zanello (Torino, 1969), laureato in Storia e Critica del Cinema, è giornalista pubblicista e membro del SNCCI Gruppo Piemonte/Valle D’Aosta. Dirige le collane cinema per Il Foglio Letterario di Piombino e Historica Edizioni. Dirige il sito ciaocinema.it. Ha pubblicato e curato monografie su Brian De Palma, Sam Raimi, Enzo G. Castellari, Mel Gibson, Johnnie To, Shinya Tsukamoto, Christopher Lee, Tomas Milian, Don Siegel, Nicholas Winding Refn, Kim Jee Woon, Francis Ford Coppola, Michael Winner e Tobe Hooper.