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Emmanuel Carrère iniziò la sua carriera come critico cinematografico per Positif. I lettori più attenti ne sono venuti a conoscenza sulle pagine di Limonov, ma tracce della passione per il cinema si ritrovano in tutta la sua opera letteraria. Si infervorò per Aguirre furore di Dio e a Herzog dedicò il suo primo (a oggi unico) saggio critico. Su Tarkovskij scrisse i testi più appassionati, il primo amore fu il genere fantastico, i b-movie scatenarono la sua immaginazione.
170 pagine. Prefazione di Goffredo Fofi