Bombolo: E poi cominciatti a fa’ l’attore

Bombolo: E poi cominciatti a fa' l'attore

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Così Franco Lechner, meglio noto come Bombolo, raccontava la sua parabola artistica, quasi fosse un fatto casuale. E in fondo era proprio così. Fu infatti scoperto da Pingitore e Castellacci al ristorante Picchiottino dove spesso pranzava dopo il solito giro per il centro di Roma a vendere la sua mercanzia tirandosi dietro il carrettino.
“Scusi, ma quello chi è?…” avevano chiesto i due a Picchiottino.
“Quello è Franco, è del quartiere…”
Gli mostrarono il loro interesse per le sue innate capacità recitative e gli lasciarono un biglietto con un numero di telefono. Franco lo mise in tasca senza dargli molto peso.
“Il cinema?… L’attore? …Ma chi l’ha fatto mai…Io me ne vado cor carettino chè è mejo…”.

Il libro parte da un’intervista esclusiva con Tomas Milian raccolta in Florida e procede con documenti e testimonianze altrettanto esclusive di Pierfrancesco Pingitore, Maurizio Martufello, Marina Marfoglia, Riccardo Modesti, Lino Patruno, Mario Donatone, Gianni Principessa e tanti altri.
E oltre alle testimonianze dei colleghi ed amici artisti ci sono i racconti, le fotografie, i documenti assolutamente inediti offerti dalla famiglia Lechner: dalla moglie Regina ai figli Alessandro, Stefania e Daniela. E la bravura dell’autore sta nell’aver saputo cogliere quella comicità assurda e imprevedibile, propria dell’espressività di Bombolo, e riportarla nel testo. Episodi a tratti irresistibili a tratti commoventi e tutti pieni di quella stessa forza, tanto travolgente perché spontanea e a volte persino involontaria, che ha fatto di Bombolo un personaggio così amato. Dagli esordi al Bagaglino fino al cinema con Tomas Milian – il commissario Giraldi/er Monnezza – e al sodalizio artistico con Cannavale, il libro ripercorre gli anni d’oro della commedia all’italiana offrendo al lettore un punto di vista del tutto originale. Ma non c’è solo cinema in questa avvincente biografia: c’è Roma, e il suo cuore antico, vissuta da Bombolo attraverso 40 anni e più di storia: dall’adolescenza trascorsa nel drammatico periodo della guerra fino agli anni 80 in cui diventò un simbolo, durante e soprattutto dopo la morte, per i tantissimi cultori di quel cinema italiano a lungo definito “di serie B” e oggi pienamente rivalutato.

200 pagine, con prefazione di Marco Giusti

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